Free State of Jones di Gary Ross con Matthew McConaughey esordisce con successo al TFF 34.
Il regista, Gary Ross, ha lavorato al progetto di questo film per oltre 10 anni, da grande appassionato qual è di storia americana, avvalendosi nelle sue ricerche del supporto di storici accreditati.
Ogni possibile minuto documento, che potesse dar luce alla figura del contadino Newton ‘Newt’ Knight e alla sua epica ribellione, è stato raccolto ed esaminato con cura.
Ross ha dovuto interrompere la ricerca delle fonti solo nel 2012, in occasione del suo acclamato Hunger Games, per poi tornare a dedicarsi anima e corpo a Newt e alle sue gesta.
La vicenda del Libero Stato della Contea di Jones, nel Mississippi, risale ai fatti del 1863, in piena Guerra Civile. Newton Knight è un contadino arruolatosi con i Confederati, in qualità di infermiere, pur rimanendo fortemente contrario alle motivazioni della guerra dell’uomo ricco combattuta dai poveri.
Alla morte in battaglia del nipote, fugge con il corpo del ragazzo e torna a casa. Da quel momento diventa un rinnegato. Dopo uno scontro con i confederati per impedir loro di razziare alcune fattorie della contea, diviene un fuggitivo. Si nasconde nel dedalo delle paludi, tra il Mississippi e la Lousiana, aiutato da un gruppo di neri fuggiaschi, ai quali si affiancano nel tempo altri contadini in fuga dalla guerra.
Le presunte necessità di un’economia di mercato, basata sul lavoro a basso costo dei neri, hanno motivato i presupposti della guerra, voluta perloppiù dai grandi proprietari terrieri, quelli che sputano sui principi costituzionali di eguaglianza e di parità di diritti di ogni essere umano.
Newton Knight si ribella al Sud e il suo carisma e le sue gesta lo pongono a capo di un esercito di oltre 500 uomini. Fonda lo Stato Libero di Jones.
L’Unione stessa, alla quale Knight offre e chiede aiuto, lo supporterà solo marginalmente e saranno solo loro, i contadini delle contee di Jones e di Piney Woods, a fronteggiare i Confederati, grazie anche alla situazione geografica militarmente vantaggiosa. Nelle paludi, dove hanno inizialmente trovato riparo, difficilmente possono essere contrastati.
La guerra civile ha finalmente termine. Lincoln vince. Lo stato libero di Jones vince. I neri ottengono gli stessi diritti dei bianchi, ma, di fatto, solo a parole. Nasce il Ku Klux Klan e le razzie riaprono uno scenario di terrore.
Newt, intanto, sposa una donna di colore fuggita dalla schiavitù. Non fa distinzione di razza, stessi diritti e doveri per chiunque. La lotta continua, ma il razzismo ha le sue radici profonde nell’ignoranza. E’ solo arrogante sottocultura, tutt’oggi più che manifesta.
Newton Knight durante tutta la sua vita combatte per la libertà di ogni uomo, quale che sia il colore della pelle, ma nemmeno un suo pronipote avrà vita facile. 85 anni dopo la fine della guerra di secessione, Davis Knight si farà condannare dallo stato del Mississippi per non voler accettare il forzato annullamento del suo matrimonio con una donna bianca in contraddizione con le leggi razziali. Per lo Stato lui è solo in apparenza bianco, ha 1/8 di sangue nero.
Free State of Jones è un film assai ben diretto da Gary Ross. Narra i fatti senza scadere nell’apologia o nel facile sentimentalismo. Grande cura è stata data ai minimi dettagli di scena, ai costumi, a ogni accento.
Mirabili le sequenze iniziali della battaglia tra nordisti e sudisti.
Matthew McConaughey, da par suo, si cala anima e corpo nel personaggio di Newt e ci offre la figura del grande ribelle senza eccessi, con misurata recitazione.
D.A.