Vorrei un treno di notte.
Un treno che respira
gli odori acri
del velluto di seconda classe.
Un treno dalle luci acide
percosse dal buio.
Se ci salgo su
allora mi accomodo
in uno scompartimento vuoto.
Ripongo lo zaino della mia storia
sulla cappelliera del tempo altrui.
Raccolgo le mie braccia
sul tavolinetto pieghevole.
Ci appoggio il capo e
salto fuori dal boccascena
della vita provvisoria.
Gli occhi, liberi dal sonno,
l’incollo al finestrino.
Corro io pure dietro il vetro,
per un orizzonte bizzarro
mascherato a notte.
Mi assalgono
sagome improvvise
di giganti e castelli
impossibili tra le stelle
percosse dalle balestre
del mio treno vorace.
Lo vorrei
questo treno di notte
per tornare al viaggio
nella memoria di bimbo,
libera dalla noia
straniera e sfacciata.
Ma poi scopro che
non tornano i conti
della mia età
e i binari restano là,
sudici assenti
e immobili
nella sonnecchiante
improvvida attesa
di un evento qualunque.
Sulla massicciata vedo
un fagotto di cenci,
stracco mi saluta.
Potrebbero interessarti
3
commenti
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!
Lascia un commento Annulla risposta
I miei Libri
Tag
Arles
Cinema
civiltà perduta; james gray
Cold War
Dario Arpaio
Gira girasole
gira la vecchia giostra
Harry Dean Stanton
Il ghiacciao ; poesie
improvvise nella memoria
infanzia
La Banda Grossi
Lucky
madre
Martin Scorsese
memoria
Mike Leigh
Movierider.eu
Pawel Pawlikoski
poesie
Poesie Dario Arpaio
Provence
Pterloo
Quante volte è stato Natale
queste poche sillabe
Racconti
Racconti di viaggio
Recensioni Cinematografiche
the wild roses
una canzone di Jeanne e Modì
uno sconcio fiato
Van Gogh
Viaggio in moto
washington square
MOVIE RIDER
Alcune nostre immagini sono scaricate da internet a puro scopo divulgativo e rappresentivo.
Se ne riconosci la proprietà e desideri la loro rimozione contattaci.
Dario cosa dire, le tue poesie rispecchiano sempre il tuo io dentro personale e riesci, tramite i tuoi scritti, a farci conoscere e vivere insieme a te , con te.
Ti ringrazio. A volte credo,senza voler sembrare presuntuoso oscocco, che viviamo tutti, ciascuno a suo modo,le stesse emozioni,
le stesse gioie,analoghi pianti.
ci ho pensato anche io quando parlo con me stessa ed è vero…ma non ci rendiamo conto xchè ognuno le emozioni le vive nel suo modo personale che poi alla fine è uguale a quello degli altri